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LA FAMIGLIA ITALIANA 

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Germana Biagioni


6 aprile 2020

Cosa è famiglia? La giurisprudenza risponde con il 'paradigma familiare'

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In un tempo di quarantena e di stordimento personale e sociale mi permetto di guardare oltre la pandemia e dare una notizia che per il futuro delle famiglie italiane ritengo molto importante.


La Corte di Cassazione con sentenza 7668 del 3 aprile 2020, ha respinto il ricorso di due donne del Veneto, unite civilmente, che volevano essere riconosciute entrambe madri della bambina nata con inseminazione effettuata all’estero.
La Cassazione ha ritenuto valido il diniego dell’ufficio di stato civile di Treviso, che non aveva trascritto il riconoscimento della ‘seconda madre’ sull’atto di nascita della bambina.


La Cassazione aveva già nel maggio 2019 con sentenza 12193 rigettato la richiesta di una coppia di uomini che volevano entrambi essere riconosciuti ‘padri’ di un bambino nato con maternità surrogata, effettuata all’estero poiché in Italia è vietata.
La Corte ha stabilito che “non può essere essere trascritto nei registri dello Stato civile italiano il provvedimento di un giudice straniero con cui è stato accertato il rapporto di filiazione tra un minore nato all’estero mediante maternità surrogata e un soggetto che non abbia con lo stesso un rapporto biologico, il cosiddetto genitore di intenzione”.


Con la sentenza 7668 del 3 aprile, si ha una fondamentale conferma del principio giuridico che ‘la mamma è una sola’, dopo quello che il papà è uno solo!


Questa sentenza è di estrema rilevanza per il diritto di famiglia chiude il cerchio secondo cui, a tutti i livelli di giurisprudenza, sono univoche le prese di posizione della Costituzione, della legge ordinaria, della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione che l’omogenitorialità non esiste.


Inoltre va fatta una ulteriore precisazione per non cadere in confusione. Le coppie omosessuali che si uniscono civilmente lo fanno in virtù di una legge che fa esplicitamente riferimento alle “formazioni sociali particolari” (articolo 2 della Costituzione) e non alla famiglia (articolo 29 della Costituzione).

 

Riassumendo le ‘fasi’ della giurisprudenza che ad oggi ribadiscono il concetto di famiglia in Italia.

 

Nel 2014 la Corte Costituzionale con la sentenza numero 162 rimuove il divieto di fecondazione eterologa dalla legge 40, ma ribadisce come validi i criteri di accesso alla stessa fissati dall’articolo 5 comma 1 di quella stessa legge.

 

Con la sentenza 221 del 2019 la Corte Costituzionale nega l’accesso alla fecondazione eterologa alle coppie lesbiche perché non rientrano in quel comma che rappresenta il “paradigma familiare”.

 

Dato l’articolo 29 della Costituzione, si ribadisce che la famiglia è sempre e solo composta dalla coppia uomo-donna, ovvero il “paradigma familiare” previsto dall’ordinamento giuridico italiano.

 

In tal senso si è espressa nel maggio 2019 anche la Corte di Cassazione, che con la sentenza 7668 del 3 aprile 2020 ribadisce il concetto di famiglia come la società naturale basata su una coppia di persone di sesso diverso, unite in matrimonio o almeno stabilmente conviventi.

 

È illegale in Italia per le coppie lesbiche utilizzare la fecondazione eterologa, è illegale per le coppie gay la pratica dell’utero in affitto, le “famiglie arcobaleno” non sono famiglie perché l’omogenitorialità nell’ordinamento giuridico italiano non esiste.

 

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