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GESTAZIONE PER ALTRI

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GESTAZIONE PER ALTRI e teorie di genere

di Anna Cavallo


Conosciuta anche come utero in affitto, cosa c’entra con il gender?

Abbiamo cambiato tema, no in verità siamo nel tema perché come fanno due uomini o due donne ad “avere un bambino”?
Se “love is love” allora un bimbo può essere allevato in ogni ambiente dove esiste il love, basta che ci sia il love. La parola amore basta a sostituire una mamma e un papà che per qualunque bambino che viene al mondo non solo sono necessari per il suo concepimento ma soprattutto di loro ha assoluto bisogno per crescere in maniera sana ed armoniosa.
Se si disgiunge il sesso dal genere ovvero il sesso biologico da quello che uno si sente, allora la tecnologia viene in soccorso e rimedia con la procreazione artificiale. La donna, finalmente, e l’uomo diventano pari, non si differenziano più tra loro, e l’uno non è superiore all’altro. Quindi diamo il via a nuovi diritti: il diritto di due uomini o di due donne che si amano di desiderare un “figlio”.

Che bello! La donna ha raggiunto la sua libertà, finalmente libera da costrizioni educative che la opprimono, libera di autodeterminarsi, insomma libera di essere come l’uomo.

In realtà si tende a una mascolinizzazione della donna. Allora si libera la donna, mediante la contraccezione, dal suo ruolo specifico nella riproduzione, che raffrontato con quello dell’uomo sarebbe un ostacolo per la sua libertà. In un certo senso si tenta di dare alla donna la stessa posizione dell’uomo, ossia questo implica in fin dei conti un disprezzo del ruolo specifico della donna, ancorato nel suo essere, e perciò un disconoscimento della sua dignità specifica.

Ma è proprio così? Veramente la donna ha raggiunto la sua libertà e parità rispetto all’uomo sessista e patriarcale?

No, assolutamente no, anzi oggi la donna è ancor di più schiava e il suo corpo viene richiesto per nuovi impieghi. Abbiamo “donatrici di ovuli” che donatrici non sono perché vengono ricercate e pagate per il loro servizio. Abbiamo “gestanti per altri” che sotto contratto portano avanti la gestazione dopo essere state inseminate con l’ovulo venduto e fecondato con sperma generalmente della coppia omosessuale.
Ma anche coppie eterosessuali ricorrono sempre più a questa aberrante pratica.

Intendeva questo tipo di donna libera la Shulamith Firestone?
Per la femminista americana degli anni ’60 Shulamith Firestone erano proprio il nesso riproduzione-produzione, i compiti di nutrimento e di cura dei figli all’origine dello squilibrio di potere tra uomini e donne.
Era la differenza biologica della donna rispetto all’uomo che aveva creato le basi per il dominio: la donna concepisce il figlio, ma lo deve anche allattare e accudire a lungo per la sua sopravvivenza e questo la mette in una situazione di oggettiva debolezza e dipendenza nei confronti dell’uomo.

Il suo aiuto e la sua protezione si erano trasformati in un’istituzione oppressiva – la famiglia – che, nella sua funzione di “sede naturale” della riproduzione, rinnovava costantemente l’atto di subordinazione.
Ma, sosteneva Firestone, “l’obiettivo finale della rivoluzione femminista deve essere, a differenza di quella del primo movimento femminista, non solo l’eliminazione del privilegio maschile, ma della stessa distinzione dei sessi: le differenze genitali tra gli esseri umani non avranno più alcuna importanza culturale… La riproduzione della specie da parte di un sesso a beneficio di entrambi sarebbe sostituita da (o almeno dalla possibilità di scegliere) la riproduzione artificiale … La dipendenza del bambino dalla madre e viceversa verrebbe sostituita da una dipendenza molto più breve da un piccolo gruppo di altri in generale”.

La tecnologia, quindi, come strumento di liberazione dalla “schiavitù” della maternità che avrebbe permesso una vera libertà di scelta e di socializzazione del lavoro di cura.
Ahi Ahi! mi sembra proprio che la donna mai come oggi sia così poco rispettata.

E il bambino che nasce? Povera creatura innocente, oggetto di questa pratica contrattuale, è la merce preziosa che, se risponderà ai termini del contratto, porterà a buon fine la transazione, altrimenti verrà restituito indietro.
La vendita di ovuli fra l’altro pone la donna a rischi altissimi per la sua salute, come comprovato da testimonianze dirette nel documentario Eggsploitation prodotto dal Centro di Bioetica in California.
Di questo ne parleremo più in dettaglio.

 

Anna Cavallo

 

Fonti
La dialettica dei sessi (sottotitolo italiano: Autoritarismo maschile e società tardo-capitalistica; originale: The case for feminist revolution, “Le ragioni della rivoluzione femminista”), Shulamith Firestone, 1970
L’antropologia cristiana e la teoria del genere, Willem Jacobus Card. Eijk Arcivescovo di Utrecht, Incontro delle Commissioni dottrinali europee, Esztergom, 14 gennaio 2015