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Origini del gender

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Le origini: Alfred Charkes Kinsey e la liberalizzazione sessuale

Partiamo da Alfred Charles Kinsey (1894-1956) il guru della liberalizzazione sessuale.

Non era uno psicologo, nemmeno uno psichiatra: era un entomologo, in parole povere un "insettologo".
Nel 1948 e nel 1953 pubblicò negli Stati Uniti due volumi intitolati

“Il comportamento sessuale dell’uomo” e “Il comportamento sessuale della donna“

frutto di ricerche finanziate dalla Fondazione Rockefeller, grazie alla quale ebbero un successo mediatico.

Con i due rapporti sdoganò le "perversioni" (pedofilia e sessualità infantile) facendole diventare normali.

 

ESPERIMENTI SUI BAMBINI
L’aspetto però più inquietante di questo personaggio riguarda gli esperimenti sessuali condotti su bambini: «Nel paragrafo intitolato “L’orgasmo nei soggetti impuberi” (pp. 105 – 112) del primo Rapporto Kinsey descrive i comportamenti di centinaia di bambini da quattro mesi a quattordici anni vittime di pedofili.
In alcuni casi, Kinsey e i suoi osservarono (filmando, contando il numero di “orgasmi” e cronometrando gli intervalli tra un “orgasmo” e l’altro) gli abusi di bambini ad opera di pedofili: “In 5 casi di soggetti impuberi le osservazioni furono proseguite per periodi di mesi o di anni[…]” (p. 107); ci furono anche bambini sottoposti a queste torture per 24 ore di seguito: “Il massimo osservato fu di 26 parossismi in 24 ore, ed il rapporto indica che sarebbe stato possibile ottenere anche di più nello stesso periodo di tempo” (p. 110).

 

SESSO TRA BAMBINE E ADULTi
Nel secondo Rapporto esiste un paragrafo intitolato “Contatti nell’età prepubere con maschi adulti”, nel quale vengono descritti rapporti sessuali tra bambine e uomini adulti, ovviamente alla presenza di Kinsey e colleghi.

Le osservazioni condotte indussero Kinsey a sostenere che:

“Se la bambina non fosse condizionata dall’educazione, non è certo che approcci sessuali del genere di quelli determinatisi in questi episodi [contatti sessuali con maschi adulti], la turberebbero. E’ difficile capire per quale ragione una bambina, a meno che non sia condizionata dall’educazione, dovrebbe turbarsi quando le vengono toccati i genitali, oppure turbarsi vedendo i genitali di altre persone, o nell’avere contatti sessuali ancora più specifici”» (www.uccronline.it, 22 aprile 2016)

 

RICERCHE SOTTO ACCUSA
Kinsey venne accusato di fare pornografia nel modo più subdolo possibile, per aggirare le norme condivise sul buon costume, chiamando queste produzioni oscene ‘scienza’.
In particolare erano messe sotto accusa le sue ‘ricerche fisiche’ in cui le persone compivano atti sessuali, che venivano osservati, analizzati e registrati a livello statistico in tutti i loro particolari.
Oltre tutto, Kinsey era un pervertito. Da come lo descrive James Jones, un collaboratore del gruppo di Bloomington, nella sua biografia, egli aveva anche tendenze sadomasochiste ed esibizionistiche.

 

NUDO DURANTE LE RIPRESE
Kinsey, si legge sempre su psicolinea.it, veniva accusato di essere preda delle sue compulsioni sessuali nel fare ricerca, poiché spesso partecipava direttamente alle riprese (nudo dal collo in giù) e filmava addirittura sua moglie mentre si masturbava (si dice contro il volere di lei).
Kinsey, si diceva, era ossessionato dai comportamenti omosessuali e per questo passava ore ed ore ad osservare documenti pornografici e rapporti sessuali, girati nelle zone malfamate di Chicago e New York, nei carceri e nelle case di appuntamento.

 

Anna Cavallo

 

fonte:

Aleteia, 23 gennaio 2017, Il guru della liberalizzazione sessuale? Un maniaco pedofilo, di Gelsomino Del Guercio

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