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Ritratti di donne
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Santa Monica
Figlia di famiglia agiata, Monica nacque nel 331 a Tagaste, nell'attuale Algeria, la sua contemporaneità fu quella del tardo impero romano. Ricevette una buona educazione e fin da giovane lesse e meditò la Bibbia. Una donna cristiana, colta e libera, dunque.
Dagli scritti di Sant'Agostino sappiamo dunque che Monica sposò Patrizio, uomo difficile, che tuttavia lei seppe accogliere con dolcezza e avvicinare anche alla fede: venne infatti battezzato nel 371, poco prima di morire. Così Monica, a 39 anni, si trovò sola alla guida della casa dovendo anche prendere in mano l'amministrazione dei beni. Sappiamo che ai suoi tre figli la donna trasmise l'educazione cristiana fin dalla più tenera età.
Tuttavia il figlio Agostino uomo di grande cultura, si allontanò dalla fede e condusse per un lungo periodo una vita senza regole, Monica soffrì e pianse per questo figlio inquieto, che infine abbracciò la fede cristiana nel 385 a Milano grazie alla predicazione di Ambrogio, vescovo della città.
Sant'Agostino scrisse che la madre lo partorì due volte; la prima per metterlo al mondo, la seconda per farlo rinascere alla fede.
E sì, Santa Monica è per noi donne di oggi un esempio strepitoso di donna alla quale possiamo rivolgerci in ogni momento per confidarle le nostre ansie di madri, mogli, sorelle, ecc..
Lei ci sa ascoltare, possiamo invocarla e pregarla, lei, come nella sua vita, sa ascoltare e pregare per noi.
Divenne santa coltivando le virtù della pazienza e della tenerezza verso il marito e i figli. In particolare non cessò di pregare e stare vicino a suo figlio Agostino di cui aveva grandi aspettative.
Oggi noi donne non siamo diverse e abbiamo grandi aspettative dai nostri figli, mettiamo il muso se non corrispondono alle nostre vedute, diventiamo nevrotiche e perdiamo il senso della vita. Ma se guardiamo a Monica possiamo da lei trarre quella forza e coraggio che solo le donne, le madri possono avere.Dice Sant’Agostino che sua madre lo ha generato due volte. Così noi siamo in grado di generare due volte i nostri figli, la prima con il parto e la seconda con la nascita dall’alto, curandoli e seguendoli con sapienza e intelligenza, senza farci prendere da nevrosi di madri imperfette, mostrando loro sempre accoglienza e tenerezza.
Questa femminilità ci appartiene e allora custodiamola e propaghiamola nel mondo che ci circonda dalle piccole alle grandi cose.