IN EVIDENZA


facebook
twitter
youtube
instagram

facebook
youtube
instagram
whatsapp

 S i a m o  c o s ì

Associazione  di Promozione  Sociale

 S i a m o  c o s ì

Associazione  di Promozione  Sociale

image-142

COPYRIGHT © SIAMO COSI' APS  affiliata ACLI     

ACLI Roma     ACLI nazionale

contraccezione-emergenza

 

LA PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO: caramella per ’autogestione’ di minorenni sempre più sole!

 

 

Un tempo si diceva alle bambine di non accettare caramelle dagli sconosciuti! Oggi invece si spingono bambine appena diventate donne a prendere una caramella per non ‘rovinarsi la vita’, senza specificare che si rovineranno la salute.

 

Il principio attivo di EllaOne, ULIPRISTAL ACETATO, non è proprio una zolletta di zucchero o un confettino Zigulì. Assumere 1,5 mg di questo principio attivo fa scatenare nel corpo della giovane donna effetti “intercettivi” o “contragestivi”.

 

L’ormone progesterone è indispensabile per lo sviluppo della gravidanza: prepara l’utero all’annidamento dell’embrione. L’ulipristal acetato si lega ai recettori del progesterone e ne impedisce l’azione. Quindi interferisce, tra l’altro, con l’annidamento dell’embrione svolgendo azione intercettiva - abortiva.

EllaOne agisce a più livelli. Inibisce o posticipa l’ovulazione con meccanismi d’azione compositi. Agisce in particolare sull’LH, ormone fondamentale per l’ovulazione. Circa 10-12 ore dopo il picco dell’LH avviene l’ovulazione. Se la crescita dell’LH è già iniziata, ellaOne posticipa il picco dell’LH e posticipa l’ovulazione. Altro meccanismo ipotizzato è sullo sviluppo del follicolo ovarico inibisce la rottura del follicolo rimandando l’ovulazione.

 

Se fossero solo questi i meccanismi d’azione, potremmo dire che è solo contraccettivo. Ma non è così perchè agisce anche a livello dell’endometrio, la mucosa che ricopre la parte interna dell’utero e che accoglie l’embrione per l’annidamento.

E’ stato evidenziato che la somministrazione di ellaOne, a basse dosi, già nella fase follicolare - periodo del ciclo ovarico che precede l’ovulazione - influenza la maturazione dell’endometrio (in Fertility & Sterility 2010;).

Altre ricerche hanno riscontrato, dopo somministrazione di ellaOne, effetti sull’endometrio simili a quelli dopo l’assunzione di RU486 (Fertility & Sterility 1997).

Inoltre invito alla lettura della seguente position paper: ELLAONE® NELLA CONTRACCEZIONE D’EMERGENZA  MECCANISMO D’AZIONE E RISCHI PER LA SALUTE DELLA DONNA 2019

https://www.sipre.eu/.../SIPRe%20Bruno%20Mozzanega... di cui riporto le conclusioni:

“Ulipristal Acetato (UPA, ellaOne), assunto come contraccettivo d’emergenza nei giorni più fertili del ciclo, non previene né ritarda in alcun modo l’ovulazione. Il suo effetto prevalente è sull’endometrio: l’effetto di inibizione della maturazione endometriale è segnalata in letteratura medica da anni, ancora prima della sua immissione in commercio, e il suo effetto anti-annidamento è documentato in termini incontestabili nel recente studio di Lira-Albarràn. 23 S.I.P.Re. (https://www.sipre.eu) EllaOne permette sia l’ovulazione sia il concepimento, ma inibisce il processo di annidamento dell’embrione. EllaOne, inoltre, è ritenuta in grado di interrompere una gravidanza già avviata e diagnosticata. Alle donne, ai medici, agli operatori sanitari e alle Autorità viene intenzionalmente fornita una informazione non veritiera in merito al suo meccanismo d’azione. La revisione dei profili di sicurezza di Esmya, altro farmaco a base di UPA, ha evidenziato che la molecola è in grado di determinare danni epatici gravissimi e anche letali. Per prevenirli EMA e AIFA prevedono ora controlli serrati della funzionalità epatica prima, durante e dopo l’assunzione del farmaco. Nessuna raccomandazione o richiesta di controlli è prevista, invece, per ellaOne, con gravissimi rischi potenziali per la popolazione femminile, che ricorre al suo utilizzo in modo crescente e indiscriminato senza essere in alcun modo informata neppure dei rischi per la propria salute.”

 

Se parliamo di effetti collaterali, può la EllaOne essere paragonato ad un medicinale da banco?

Lo stesso direttore generale AIFA, Nicola Magrini, sottolinea che si tratta di “contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”. Quindi per l’uso incontrollato non è garantita la sicurezza.

 

Ma chi verifica gli abusi se non esiste una tracciabilità della prescrizione?

Come è possibile controllare un eventuale uso sbagliato di EllaOne associato ad altri medicinali previsti nelle controindicazioni o associate ad altre pillole anticoncezionali che ne inibiscono l’effetto?

Altro che tutela della salute delle minorenni! Questa è una vera e propria delega di responsabilità ad un minore, per la assunzione di un medicinale che può arrecare nel tempo gravi conseguenze, sia per l’apparato riproduttivo portando ad una infertilità, sia sui riscontrati effetti da abuso sull’apparato gastroenterico.

 

Per non parlare dell’aumento degli aborti fai da te! Altro che lotta all’aborto clandestino!

Dopo la Ru486 che rende l’aborto chimico una sorta di mammana, anche la EllaOne in dosi massicce provoca l’aborto in modo clandestino e non senza conseguenze per la salute della giovane donna.

Questa è l’autogestione femminile? Il totale abbandono da parte del Servizio Sanitario Nazionale che se ne lava le mani e fa in modo che neanche la famiglia sia messa a conoscenza di cosa accade ad una figlia minorenne. Bella emancipazione!

 

Questi i frutti di una politica di contraccezione tanto voluta e di una educazione alla sessualità tanto osteggiata. Con questo si dimostra che elargire preservativi e pillole nelle scuole e parlare di sesso libero già alle elementari non ha portato nessun vantaggio. La donna si riduce ad essere l’unica che fin da giovanissima paga le conseguenze dell’uso del suo corpo.

L’ignoranza delle ragazze sul funzionamento del loro organo riproduttivo, in molti casi porterà ad assumere la pillola senza necessità, così tanto per “stare tranquilli”.

 

Altro aspetto da evidenziare. Secondo i dati di raccolti da Federfarma, ellaOne è passata dalle 1.655 confezioni vendute a gennaio 2015 alle 9.121 del maggio del 2015, subito dopo il via libera di Aifa al suo acquisto senza ricetta medica per le over 18. A maggio dell’anno successivo le confezioni vendute sono state 19.506 e 20.578 a gennaio 2017.

A breve vedremo una impennata delle vendite nel 2020 e chi ne trarrà più vantaggio, la casa farmaceutica produttrice o le giovanissime che ne faranno un “abuso” incontrollato?

 

Come al solito una speculazione sul corpo della donna, una bugia mediatica e scientifica, uno schiaffo alla maternità, un impoverimento di nascite già in record negativo dall’Unità di Italia.

 

Siamo un paese in via di estinzione, e invece di sostenere, aiutare, incentivare le donne alla maternità troviamo rimedi sempre più efficaci perché la donna si annulli come madre. Perché non aiutare le giovani e meno giovani donne con politiche di sostegno e riconoscimento sociale del valore della maternità, invece di indurle a eliminare il problema sempre prima e sempre più “facilmente”?

 

Germana Biagioni

12 ottobre 2020