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Ritratti di donne
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Oriana Fallaci
In una intervista Oriana Fallaci dichiara:
"Per quanto mi è possibile, evito sempre di scrivere sulle donne o sui problemi che riguardano le donne. Non so perché, la cosa mi mette a disagio, mi appare ridicola. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico".
Una frase famosa di Marilyn Monroe recita: "Le donne che cercano di essere uguali agli uomini mancano di ambizione"
Cari amici oggi vi salutiamo con le parole di due donne molto differenti, che però hanno in comune una caratteristica che le rende vere donne e che solo le donne vere possiedono: la femminilità!
Ma cosa si intende per femminilità?
La femminilità, si può qualificare come un insieme di caratteristiche psichiche, fisiche e comportamentali, tipiche della donna.
Si considera la donna femminista aperta e intelligente mentre la donna femminile una svampita oggetto di desiderio... Il cliché di un evidente pensiero unico!
Troppo spesso, invece, è stata definita all’interno di stereotipi legati alla seduzione e a un modello estetico, dimenticando l’essere completo.
La donna può essere femminile ed intelligente e aperta, come dimostrano tante donne che non hanno mai scimmiottato gli uomini ma sono state capaci di fare cose straordinarie, senza perdere la loro femminilità.
Ma il femminismo nel Novecento è «rivoluzione». Ha rifiutato i ruoli e i compiti delle donne negando la stessa natura femminile e proponendo un tipo di vita maschile. Donna contro uomo, dunque, non fianco a fianco con la stessa dignità, ma in competizione. Le conseguenze più ovvie di questa pretesa sono state la crisi dell'istituto familiare e la denatalità.
Questa insensata contrapposizione tra il maschilismo «cattivo» e il femminismo «buono» appare oggi con tutta evidenza nella politica e nel diritto. La cosiddetta par condicio va contro la realtà, dato che proprio la condizione (fisica e sociologica) tra i due sessi non di rado è diversa; la pari opportunità si traduce in scelta numerica fra i due sessi, che non tiene conto delle capacità e del merito; tutto ciò che offende la donna, merita delle leggi apposite, anche quando già esistono norme generali per tutti (si pensi al femminicidio).
Differenza non significa superiorità di uno dei due sessi, e la parità è il riconoscimento delle caratteristiche e delle capacità personali, ovvero quello che conta è la valorizzazione della persona. Maschio e femmina, due esseri uguali e diversi fatti l'uno per l'altro
...voi cosa ne pensate?
Oriana Fallaci - "Intervista a se stessa - L'Apocalisse"
"[...] Con quale diritto, dunque, una coppia di omosessuali (maschi o femmine) chiede d'adottare un bambino? Con quale diritto pretende d'allevare un bambino dentro una visione distorta della Vita cioè con due babbi o due mamme al posto del babbo o della mamma? E nel caso di due omosessuali maschi, con quale diritto la coppia si serve d'un ventre di donna per procurarsi un bambino e magari comprarselo come si compra un'automobile? Con quale diritto, insomma, ruba a una donna la pena e il miracolo della maternità? Il diritto che il signor Zapatero ha inventato per pagare il suo debito verso gli omosessuali che hanno votato per lui?!? Io quando parlano di adozione-gay mi sento derubata nel mio ventre di donna. Anche se non ho bambini mi sento usata, sfruttata, come una mucca che partorisce vitelli destinati al mattatoio. E nell'immagine di due uomini o di due donne che col neonato in mezzo recitano la commedia di Maria Vergine e San Giuseppe vedo qualcosa di mostruosamente sbagliato. Qualcosa che mi offende anzi mi umilia come donna, come mamma mancata, mamma sfortunata. E come cittadina. Sicché offesa e umiliata dico: mi indigna il silenzio, l'ipocrisia, la vigliaccheria, che circonda questa faccenda. Mi infuria la gente che tace, che ha paura di parlarne, di dire la verità. E la verità è che le leggi dello Stato non possono ignorare le leggi della Natura. Non possono falsare con l'ambiguità delle parole «genitori» e «coniugi» le Leggi della Vita. Lo Stato non può consegnare un bambino, cioè una creatura indifesa e ignara, a genitori coi quali egli vivrà credendo che si nasce da due babbi o due mamme non da un babbo e una mamma. E a chi ricatta con la storia dei bambini senza cibo o senza casa (storia che oltretutto non regge in quanto la nostra società abbonda di coppie normali e pronte ad adottarli) rispondo: un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. E' un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con le smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita nella nostra specie. Cosa più che possibile con una madre senza marito. Del tutto impossibile con due «genitori» del medesimo sesso."