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Scuola Parentale = pensiero indipendente?
di Alessandra Trigila
Il termine scuola nel mondo greco romano indicava un luogo nel quale docente e discente liberamente s’incontravano. Attualmente la scuola ha un ruolo istituzionale, prevalentemente espressione dell’ideologia corrente, dominata dal politicamente corretto.
La scuola parentale si configura come volontà di esercitare i valori legati alla libertà educativa per evitare l’omologazione del sistema scuola, tipico della scuola di Stato.
Possiamo ritrovare l’esigenza di sottrarre Il processo di insegnamento-apprendimento agli ambiti istituzionali negli scritti di pensatori di diversa impostazione culturale
Ivan Illich scriveva in “ Descolarizzare la società” “ Ricchi e poveri dipendono nella stessa maniera da scuole e ospedali che governano la loro vita, plasmano la loro visione del mondo e stabiliscono per conto loro che cosa è legittimo e che cosa non lo è. Ricchi e poveri concordano nel ritenere che il curarsi da soli sia segno d'irresponsabilità, che lo studiare da soli non dia sicurezza e che qualunque iniziativa comunitaria, se non è pagata dalle autorità competenti, sia una forma di aggressione o di sovversione”
Einaudi: “Il danno creato dal monopolio statale dell’istruzione non è dissimile dal danno creato da ogni altra specie di monopolio”
Sturzo: “Gli Italiani non saranno liberi finché la scuola italiana non sarà libera”
E ancora, Antonio Rosmini: “I padri di famiglia hanno dalla natura e non dalla legge civile il diritto di scegliere i maestri ed educatori della loro prole."
La scuola parentale ha una sua tradizione ed è attualmente legittima, in quanto rientra nel diritto/dovere della famiglia di occuparsi della formazione culturale e religiosa della prole. La famiglia è tenuta ad esercitare quello che i giuristi definiscono lo “ius educandi”, come diritto inviolabile che la legge riconosce ai genitori, secondo il principio di libertà personale e morale e quindi di scelta educativa, che deve essere esercitato in modo lecito all’interno dei limiti stabiliti dalla legge.
Ecco alcuni riferimenti normativi
ARTICOLO 13 DELLA COSTITUZIONE: “ La libertà personalenviolabile.”
ARTICOLO 33 DELLA COSTITUZIONE : “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”
DECRETO LEGISLATIVO DEL 16 APRILE 1994 N. 297 ART. 111- COMMA 2: “I genitori dell’obbligato o chi ne fa le veci che intendano provvedere privatamente o direttamente all’istruzione dell’obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità.”
DECRETO LEGISLATIVO 13 APRILE 2017, N. 62: Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato.Art. 23 - Istruzione parentale - “In caso di istruzione parentale, i genitori dell'alunna o dell'alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l'esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.”
L’incontro in diretta del 7 febbraio 2021, promosso dall’associazione Verde Speranza (1039) La scuola Felice - YouTube è stato un momento prezioso per definire e far conoscere la scuola parentale che, come ha sottolineato il moderatore Matteo Zani Presidente della scuola parentale “Stella del Mattino” di Desenzano sul Garda, è un modello alternativo, ma non contrapposto alla scuola statale.
Ospiti della diretta sono stati Walter Salin, che ha chiarito i riferimenti normativi sopraelencati e Rosella Roncher, che si è occupata dell’aspetto didattico e metodologico.
Nel corso dell’incontro si è definita la scuola parentale come luogo in cui ci si occupa di istruzione a vari livelli. Nello specifico “Stella del Mattino” è una scuola secondaria di primo grado, di ispirazione cristiana, formata da un gruppo di 10 ragazzi. Ogni giorno inizia con un momento di preghiera e riflessione anche su temi di attualità, perché la scuola deve essere una finestra aperta sul mondo e ogni mese sono previste 1 o 2 gite, per conoscere e sperimentare le varie realtà del territorio.
Le motivazioni che portano una famiglia a questa scelta sono molteplici: affidarsi alla scuola statale significa non avere la possibilità di incidere sulla scelta degli insegnanti. La scuola parentale consente maggiore libertà di programmazione didattica in termini di tempi e di metodologie, non essendo vincolata da una burocrazia oltremodo presente nella scuola statale, fino a limitare l’iniziativa dei singoli docenti. L’insegnamento ha maggiori possibilità di essere individualizzato rispetto alla scuola statale, in cui le classi sono assai numerose, inoltre è possibile dare spazio alla formazione umana e cristiana. I tempi e i luoghi dedicati alla formazione degli studenti sono diversificati e flessibili rispetto alle rigidità della scuola di Stato. Vengone seguite diverse metodologie; c’è chi segue il metodo Montessori, chi Steiner. Durante l’incontro organizzato dall’associazione Verde Speranza, la pedagogista Rosella Roncher ha illustrato il metodo Rapizza, insegnante e logopedista degli anni 50.
Non è una scuola elitaria come spesso viene definita. Le scuole d’élite sono altre, come la Scuola Thomas Battersea a Londra, frequentata dai rampolli della famiglia reale o l’Istituto LeRosey a Ginevra, frequentato da principi, sultani, ereditiere e paperoni di tutti i tempi
Possiamo distinguere tra home schooling e scuola parentale, termini che comunemente vengono sovrapposti: nel primo caso sono i genitori a farsi carico dell’istruzione dei figli, mentre la scuola parentale è fondata da un’associazione di genitori che affidano l’istruzione dei propri figli a docenti selezionati dai membri dell’associazione stessa ed è un mondo variegato: si va dal piccolo gruppo, al gruppo più allargato. Il progetto pedagogico deve essere chiaro e condiviso da tutte le famiglie, meglio se garantito dalla presenza di un coordinatore pedagogico.
Le ragioni per le quali un numero sempre maggiore di famiglie preferisce non delegare alle Istituzioni l’educazione e la formazione culturale dei propri figli sono molteplici, certamente la scelta è essenzialmente determinata dalla volontà di essere i diretti responsabili del benessere psicofisico dei figli, trasmettendo loro i valori etici, religiosi ed educativi ritenuti indispensabili per una crescita corretta, uno stile di vita appropriato ed un’adeguata partecipazione alla società civile. Il modello educativo è quello di un’educazione diffusa fondata sulle relazioni familiari, sul buon vicinato e su una conoscenza del territorio praticata e sperimentata, ma non costretta all’interno dei tanti progetti che confluiscono nella scuola statale con lo scopo non esplicitato, ma evidente di veicolare e rafforzare teorie e prassi decise altrove.
I NUMERI DELLA SCUOLA PARENTALE
La scuola parentale è un fenomeno diffuso prevalentemente nel mondo anglosassone:
nel Regno Unito, 50.000 studenti
Stati Uniti oltre 2.000.000 studenti
Australia 30.000 studenti
Canada oltre 60.000 studenti e in alcune regioni viene sovvenzionata dallo Stato.
In Italia nell’anno scolastico 2014/2015 la scuola parentale contava meno di 1000 studenti, nell’A.S. 2016/2017 circa 1300 a novembre del 2020 200, ma i numeri sono in crescita costante, particolarmente a seguito dell’emergenza sanitaria. -
FONTI
(1039) La scuola Felice - YouTube
Illich I. (1971) Descolarizzare la Società
Ivan illich (altraofficina.it)
Antiseri D. (2017) L’invenzione cristiana della laicità - Rubettino Editore
Homeschooling: nuova vitalità e molti adepti in tutto il mondo. - Gilda Professione Docente